Il lavoro nei campi per dare un’occasione di reddito ai tempi del Coronavirus e, al tempo stesso, continuare a garantire le forniture alimentari. È attiva da oggi la banca dati Job in Country, lanciata da Coldiretti con l’autorizzazione del Ministero del Lavoro e dedicata all’incontro tra domanda e offerta di occupazione in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. Sul sito https://lavoro.coldiretti.it aziende agricole e lavoratori possono inserire i propri dati per offrire e ricercare un impiego. L’iniziativa, dopo una prima fase sperimentale in Veneto con ben 1500 richieste, è stata estesa a tutta la Penisola. Un’occasione per studenti, pensionati ma anche disoccupati e cassintegrati con le aziende chiuse o a regime ridotto dalle misure per contenere il contagio da Covid-19. Nelle Marche l’utilizzo di lavoratori stagionali è concentrata tra luglio e dicembre e riguarda le attività stagionali di raccolta ortaggi, frutta, olivo e uva. Quasi un terzo dei circa 15mila stagionali in agricoltura è rappresentato da stranieri, per la maggior parte provenienti da Romania, Albania, India, Pakistan, Marocco, Tunisia, Senegal, Ghana secondo uno studio Coldiretti su dati Crea/Istat.
L’incidenza di stranieri è minore rispetto ad altre regioni e per questo, nonostante le frontiere chiuse per l’emergenza sanitaria, a preoccupare maggiormente le aziende marchigiane non è tanto il reperimento di manodopera quanto le direttive su come impiegare poi i lavoratori in sicurezza. Nel giro di poco tempo sono già stati inseriti annunci di persone alla ricerca di occupazione da Fano, Osimo, Castelfidardo e Fermo. “Stiamo vivendo una situazione eccezionale con l’intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire cibo necessario alle famiglie italiane – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – e proprio pensando alle famiglie abbiamo lanciato questo strumento in vista delle raccolte stagionali. Resta l’esigenza di avere a disposizione al più presto i voucher semplificati per l’agricoltura, limitati a determinate categorie e al periodo dell’emergenza: cassaintegrati, studenti e pensionati italiani potrebbero trovare un’occasione di integrazione del reddito proprio in un momento in cui scuole, università, attività economiche ed aziende sono chiuse”.