20 Maggio 2016
COLDIRETTI: -15% REDDITO PER CHI VIVE NEI PARCHI MARCHIGIANI, MA SUI SIBILLINI PASCOLO SEMPRE PIU’ DIFFICILE PER LE PICCOLE IMPRESE

Nelle regioni del Nord chi opera all'interno delle aree protette guadagna, invece, di più 
 
Il valore aggiunto pro-capite per chi vive all’interno dei parchi marchigiani è inferiore del 15 per cento rispetto a chi opera nelle zone non protette, con uno svantaggio competitivo a carico delle aziende, soprattutto quelle agricole, che va oggi colmato se si vuole rendere le zone protette reali motori di sviluppo, mentre oggi si tende a introdurre nuovi e ulteriori vincoli penalizzanti. A denunciarlo è la Coldiretti dopo che l'Ente Parco dei Sibillini, che ricade sulle province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, ha varato una serie di provvedimenti che ostacolano fortemente gli agricoltori, a partire dall'introduzione di una serie di prescrizioni burocratiche sull'attività di pascolo che rendono più difficile l'utilizzo quotidiano dei prati da parte degli animali delle piccole imprese locali. In questo modo si va a peggiorare una situazione che, secondo il rapporto 2014 Unioncamere e Ministero dell’Ambiente, vede già un valore aggiunto pro capite (capacità di produrre ricchezza da parte delle singole aree, al netto delle Pubbliche Amministrazioni) per i comuni ricadenti all’interno dei parchi regionali di 11.300 euro all’anno, contro i 13.400 di quei centri che hanno le medesime caratteristiche ma non si trovano dentro aree protette. Si tratta di uno scarto superiore alla media italiana, mentre in molte regioni, soprattutto del Nord, vivere nelle aree protette rappresenta un netto vantaggio in termini economici. Un problema che, sottolinea Coldiretti, riguarda soprattutto le imprese agricole. Quello primario è, infatti, il settore economico più rappresentato all’interno dei parchi, ma anche il più danneggiato, stretto fra una serie di vincoli e vittima delle incursioni pressoché quotidiane degli animali selvatici, a cominciare dai cinghiali fino ai lupi. Il discorso vale ancora di più se si prendono in considerazione le cosiddette Aree Natura 2000, le zone di particolare pregio naturalistico riconosciute dall’Unione Europea, che rappresentano oggi il 15 per cento dell’intero territorio regionale. Qui lo svantaggio a carico delle imprese agricole è, rileva la Coldiretti, dovuto anche l’assenza di una programmazione che ha caratterizzato gli scorsi anni e che solo oggi si sta tentando di recuperare. A peggiorare la situazione è oggi una mancanza di coerenza tra politiche incentivanti e di indennità, come ad esempio quelle previste dal nuovo Piano di sviluppo rurale e le politiche di programmazione e tutela del territorio, a partire da Piani gestione delle Aree natura 2000. In pratica le imprese agricole si ritrovano a dover sottostare a vincoli burocratici inutili che finiscono per di più in contraddizione. Al contrario, occorre recuperare quelle esperienze positive portate avanti negli ultimi anni, come, ad esempio, nel caso della Riserva Naturale Statale montagna di Torricchio (gestita dall’Università di Camerino) a Macerata, dove si è riusciti efficacemente a coniugare la difesa dell'ambiente con la tutela delle attività economiche. 
 
IL VALORE AGGIUNTO PER REGIONE DENTRO E FUORI I PARCHI

Regione
 
valore aggiunto pro-capite
nei comuni dentro i parchi
 
valore aggiunto pro-capite
nei comuni fuori dai parchi
 
Piemonte
 
13.885 euro
 
9.606 euro
 
Valle d’Aosta/Vallèe d’Aoste
 
14.875 euro
 
13.392 euro
 
Lombardia
 
22.207 euro
 
18.374 euro
 
Trentino-Alto Adige/Südtirol
 
22.877 euro
 
22.615 euro
 
Veneto
 
20.714 euro
 
7.065 euro
 
Friuli Venezia Giulia
 
Non rilevato
 
Non rilevato
 
Liguria
 
20.918 euro
 
Non rilevato
 
Emilia-Romagna
 
16.564 euro
 
21.569 euro
 
Toscana
 
19.779 euro
 
20.861 euro
 
Umbria
 
16.504 euro
 
22.231 euro
 
Marche
 
11.336 euro
 
13.403 euro
 
Lazio
 
14.837 euro
 
13.403 euro
 
Abruzzo
 
9.630 euro
 
11.701 euro
 
Molise
 
6.749 euro
 
8.462 euro
 
Campania
 
7.432 euro
 
11.251 euro
 
Puglia
 
8.506 euro
 
9.091 euro
 
Basilicata
 
9.698 euro
 
 9.727 euro
 
Calabria
 
5.796 euro
 
 6.965 euro
 
Sicilia
 
Non rilevato
 
Non rilevato
 
Sardegna
 
12.114 euro
 
7.105 euro
 
Italia
 
10.139 euro
 
11.983 euro
 

Fonte: elaborazione Coldiretti su Rapporto 2014 Unioncamere-Minambiente

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