18 Gennaio 2011
COLDIRETTI: ETICHETTA D’ORIGINE E’ LEGGE, AGRICOLTORI MACERATESI FESTEGGIANO A ROMA

Cinquanta agricoltori maceratesi hanno salutato oggi davanti a Montecitorio l’approvazione definitiva della legge che sull’obbligo dell’etichetta d’origine per tutti gli alimenti. A darne notizia è la Coldiretti Macerata, presenta a Roma con una delegazione guidata dal direttore Assuero Zampini. “Un momento storico per i cittadini consumatori come per le nostre imprese – sottolinea lo stesso Zampini - poiché l’obbligo di indicare in etichetta l’origine metterà in trasparenza tutta la spesa, sarà una garanzia contro gli scandali alimentari dall’estero, come quello del maiale alla diossina, e fermerà anche la concorrenza sleale ai danni dei nostri agricoltori”.
L’articolo centrale della legge è il numero 4 sull’etichettatura dei prodotti alimentari. Vi si prevede che al fine di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati, nonché al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari, è obbligatorio, nei limiti e secondo le procedure stabilite, riportare nell’etichettatura di tali prodotti, oltre alle indicazioni di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, e successive modificazioni, l’indicazione del luogo di origine o di provenienza e, in conformità alla normativa dell’Unione europea, dell’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (Ogm) in qualunque fase della catena alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale. Per i prodotti non trasformati il luogo d’origine riguarda il paese di produzione. Per quelli trasformati dovranno essere indicati il luogo dove è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione o allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata. Appositi decreti interministeriali fisseranno ora i dettagli dell’etichettatura. Chi immette in commercio prodotti privi dell’indicazione d’origine rischia una sanzione fino a 9.500 euro.

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