20 Novembre 2014
COLDIRETTI MACERATA, APPELLO AGLI ENTI PUBBLICI PER ASSEGNARE 5MILA ETTARI DI TERRE AI GIOVANI

Un appello agli enti pubblici della provincia affinché cedano le proprie terre ai giovani che vogliono avviare un’azienda agricola o ampliare quella già esistente. E’ l’iniziativa della Coldiretti Macerata che ha inviato una lettera ai sindaci di tutti i Comuni, oltre che ai presidenti di Comunità Montane e Fondazioni, sulla scorta dell’approvazione del protocollo d'intesa firmato da Conferenza delle Regioni, Ministero delle Politiche agricole, Ismea, Anci e l'Agenzia del Demanio per la dismissione dei terreni che fanno capo alle amministrazioni locali. Nel Maceratese si tratta di 5mila ettari, tra campi, pascoli e boschi che potrebbero favorire la nascita di almeno un centinaio di nuove imprese. “Un’operazione che toglierebbe a Comuni e altri enti il compito improprio di coltivare la terra – sottolinea il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili -, renderebbe disponibili risorse per lo sviluppo e la crescita del Pil ma soprattutto avrebbe il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese”. “Un’opportunità tanto più preziosa se si considera che sta per partire la nuova programmazione del Piano di sviluppo rurale – aggiunge il direttore Assuero Zampini -, con misure apposite per i giovani che vogliono aprire un’azienda agricola o migliorare quella esistente”. Un’opportunità che molto spesso si scontra con la disponibilità di terreni, che rimane oggi il maggior ostacolo all’ingresso nelle campagne, in un momento in cui i giovani si stanno indirizzano verso il settore primario, come dimostrano i dati sulle iscrizioni scolastiche. In provincia di Macerata , secondo un’analisi Coldiretti su dati Miur, i ragazzi che hanno scelto indirizzi legati al cibo (agraria tecnico e professionale, enogastronomia e servizi alberghieri) sono passati dai 388 del 2013-2014 ai 427 attuali, in linea con un trend di crescita che interessa anche il resto della regione e dell’Italia.

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