25 Febbraio 2024
Coldiretti Macerata, pronti per manifestare a Bruxelles: “Situazione complessa e tante battaglie davanti”

Quando molti agricoltori manifestano spontaneamente disagio e talvolta rabbia perché sentono minacciata la propria impresa, TUTTI di debbono interrogarsi: le istituzioni, la politica, e le rappresentanze agricole. La Coldiretti di Macerata in due settimane ha organizzato 11 incontri in tutte le zone coinvolgendo e ascoltando oltre mille soci in dibattiti approfonditi, a volte accesi, che hanno arricchito sia i soci che i dirigenti. Siamo reduci dalla difficile campagna agraria del 2023 che ha messo a dura prova la redditività di molte imprese del territorio, specialmente quelle che si occupano di seminativi. Tuttavia eravamo consapevoli dei rischi impliciti della visione ideologica della Commissione Europea ben prima che i trattori scendessero in strada. Abbiamo affrontato con determinazione il Green Deal, la Pac, la Direttivo Fitofarmaci, la Emissioni, quella sul Packaging e sul Ripristino della natura, il Nutriscore e la nuova frontiera dei cibi artificiali. Coldiretti è stata la prima e sola organizzazione, a confrontarsi, talvolta in modo muscolare e spesso anche colorito con il Commissario all'Ambiente Timmermans fino ad arrivare alle sue dimissioni e bloccando molti di quei provvedimenti. I primi a volere una transizione ecologica sono gli agricoltori ma questa va fatta insieme a loro e non contro di loro: a pagarne le conseguenze oltre a essi sarebbe paradossalmente proprio l’ambiente e i cittadini consumatori. Sebbene consideriamo questa Pac troppo complicata e burocratica tre anni fa era l’unico compromesso possibile, ora che finalmente anche nel resto d’Europa le rappresentanze agricole si sono svegliate, ci sono le condizioni per rivederla, migliorarla ma soprattutto lavorare per costruirne una migliore nella prossima programmazione. Un'azione che deve per forza essere condotta in Europa ed è per questo che è necessario essere a Bruxelles a manifestare. Il vero problema per le imprese agricole sono i bassi prezzi dei prodotti, una questione resa ancor più complessa dall'attuale scontro geopolitico che ci rende vulnerabili. Se è vero che le guerre sono una continuazione della politica con altri mezzi; chiediamo alla politica di impegnarsi nella ricerca della pace. Pretendiamo invece il rispetto e l'applicazione di un principio; quello della reciprocità sui prodotti importati. Tuttavia prendiamo le distanze da chi continua a dipingere il settore agricolo come privo di futuro e morente, come hanno fatto anche alcune rappresentanze invece di difenderlo. Non possiamo concordare. L'agricoltura italiana è vitale, aperta all'innovazione, pronta ad affrontare le sfide e cruciale per l'economia del paese, garantendo eccellenze e sicurezza alimentare per tutti i cittadini. Continueremo a narrare una visione positiva dell’agricoltura: lo hanno chiesto i tanti giovani imprenditori che abbiamo incontrato e che hanno investito il loro futuro in questo settore, ai quali abbiamo la responsabilità di disegnare una traiettoria di futuro. Nei suoi 80 anni di storia, Coldiretti è stata al fianco degli agricoltori, aiutandoli ad uscire dalla mezzadria per diventare imprenditori. Saremo certamente al loro fianco per affrontare insieme le sfide future in cui l’agricoltura sarà sempre più centrale per produrre cibo, energia e per la tutela dell’ambiente. Ai colleghi che hanno manifestato il loro disagio, diciamo che i nostri uffici e le assemblee sono sempre aperti e siamo pronti all’ascolto e al dialogo. Quando si parla di agricoltura e di futuro, Coldiretti è presente.

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