Tutti a scuola di zafferano per sostenere il boom della produzione di un tipo di spezia dalle grandi potenzialità, specie per le piccole aziende a conduzione familiare. L’iniziativa viene dalla Coldiretti Macerata con l’obiettivo di realizzare una filiera dello zafferano dei Sibillini, creare reddito sul territorio e portare sulle tavole dei consumatori un prodotto di qualità rispetto a quello importato dall’estero. Secondo una stima Coldiretti, le aziende agricole che producono zafferano nelle Marche sono diventate una decina, alle quali si aggiungono circa una trentina di piccoli produttori hobbysti. Il tutto per una superficie di oltre 2 ettari (circa il 5 per cento del totale nazionale) e un raccolto di più di due chili di zafferano in pistilli all’anno. Il bacino di produzione si concentra principalmente nel Maceratese e nell’Ascolano. Sul mercato le produzioni locali incontrano però molte difficoltà, soprattutto a causa della concorrenza sleale dei prodotti stranieri. Spesso di qualità modesta, il prodotto importato è generalmente in polvere (mentre quello locale è in pistilli o stimmi) e proviene, in particolare, da Spagna, Iran, India. Il tutto all’insaputa del consumatore poiché non c’è l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta. “Nel Maceratese questo tipo di coltura ha radici antiche che risalgono fino al XV secolo tanto che lo zafferano faceva addirittura parte della dote delle giovani da maritare – sottolineano Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata, e il direttore Giordano Nasini -. Da qui l’impegno di Coldiretti per rilanciare una filiera locale e il primo passo è proprio l’organizzazione di un corso di formazione professionale, rivolto alle aziende agricole e a chi vuole intraprendere questa attività”. L’iniziativa si svolgerà a inizio agosto a Macerata e sono già scattate le iscrizioni (info ai numeri 0733 244229 – 338 5087734.