10 Luglio 2015
COLDIRETTI MARCHE, DA SELVATICI DANNI PER 5 MLN AD ECONOMIA E AMBIENTE

Incontro in Regione con Ceriscioli e Pieroni. Il Governatore: “Inaccettabile fare business sulle spalle di chi in agricoltura lavora e investe”

“Non è accettabile che le campagne siano state trasformate in allevamenti a cielo aperto di selvatici, facendo business sulle spalle di chi in agricoltura lavora e investe, peraltro già minacciati da iniziative come quella dell’Ue sulla polvere di latte”. Lo ha affermato  il Governatore della Regione Marche, Luca Ceriscioli, al termine dell’incontro con gli agricoltori della Coldiretti Marche che hanno presentato un documento di proposte sul problema dei danni causati da cinghiali, lupi e altri animali al territorio. Un fenomeno che costa ai marchigiani quasi cinque milioni di euro tra colture devastate, pecore e vitelli uccisi, incidenti stradali, senza dimenticare gli effetti conseguenti come lo stravolgimento degli habitat naturali e l’abbandono delle zone interne e montane, con evidenti effetti sull’assetto idrogeologico. Ceriscioli ha anche ribadito gli impegni sulla semplificazione delle procedure sottoscritti con il Green Act dalla Coldiretti. Da parte sua l’assessore regionale alla Caccia, Moreno Pieroni, ha dichiarato la sua disponibilità ad avviare un iter di esame e condivisione del documento presentato. “Si tratta di una proposta per la gestione del fenomeno degli animali selvatici capace di ‘cambiare verso’, elaborata in un’ottica di sussidiarietà dove si punta soprattutto alla prevenzione – ha sottolineato Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche, presente assieme al direttore regionale Enzo Bottos, ai presidenti e direttori provinciali e ad una nutrita rappresentanza degli imprenditori più colpiti dal fenomeno -. Una proposta scaturita da una visione comune che sappia conciliare l'esigenza di protezione della natura con quella di garantire l'esercizio di attività economiche diversificate capaci di creare reddito”. Il documento di base, sul quale si è avviato un proficuo confronto con Legambiente, è in pratica una proposta di legge che prevede tra le altre cose una “zonizzazione” delle attività individuando a livello regionale una vera e propria mappatura di quelle aree e colture che necessitano di maggior tutela. Ma si prevede, tra le altre cose, anche il sostegno a forme di assicurazione e la possibilità per gli agricoltori di effettuare gli abbattimenti.

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